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Quando si parla di isolamento termico, soprattutto in questo periodo, spesso ci si riferisce al cappotto termico, complice anche il Superbonus 110%, in quanto rientra tra gli interventi trainanti.

Il cappotto termico, però, non sempre è possibile realizzarlo, oppure non è la soluzione più idonea ad una particolare tipologia di edificio. Fortunatamente, oggi, ci sono diverse soluzioni alternative al cappotto termico che ci permettono di isolare termicamente la nostra casa e avere quindi un impatto sul risparmio energetico.

Isolamento termico come mezzo per risparmiare energia

Se tutto questo parlare di Superbonus ci ha insegnato qualcosa è che la riqualificazione energetica degli edifici ci assicura, tra le altre cose, un miglior comfort abitativo e un notevole risparmio sulla bolletta.

Come sappiamo l’isolamento termico è stato inserito come intervento trainante tra le soluzioni per accedere alla maxi detrazione fiscale del Superbonus, ma le tecniche di coibentazione sono molteplici e variano in base alla struttura, al luogo e alle necessità e ciascuna ha le proprie caratteristiche e differenti vantaggi.

I vari tipi di isolamento termico

Lo scopo principale dei sistemi di coibentazione è quello di isolare ed evitare la formazione dei ponti termici che, se non risolti, comportano la formazione di condensa e muffa sulle superfici interne. 

Per questo motivo, prima di scegliere la soluzione più adatta, il professionista dovrebbe tenere conto di alcune condizioni, come: il contesto climatico in cui l’edificio è collocato, la destinazione d’uso (pubblica o privata), i vincoli normativi e amministrativi e le disponibilità economiche.

I vari tipi di isolamento termico sono:

  • cappotto termico esterno;
  • cappotto termico interno;
  • insufflaggio;
  • facciata ventilata;

Cappotto Termico: quando esterno e quando interno

Il Cappotto Termico è un argomento di cui abbiamo già trattato nel dettaglio, ma ovviamente parlando di sistemi di isolamento termico di un edificio è doveroso menzionarlo.

Cappotto Esterno

La scelta di isolare l’involucro edilizio con un sistema a cappotto esterno è la soluzione migliore per edifici non soggetti a particolari vincoli architettonici e per interventi di nuova costruzione, quest’ultimo caso non rientra ovviamente nel Superbonus.

Il Cappotto esterno consiste nell’applicazione di pannelli isolanti su tutte le facciate esterne dell’edificio, in modo da rivestire in maniera continua le pareti, azzerando o attenuando gli eventuali ponti termici.

Cappotto Interno

Nei casi in cui non è possibile ricorrere al cappotto esterno come sistema di coibentazione dell’edificio un’altra soluzione potrebbe essere quella del Cappotto interno.

La coibentazione interna avviene in due modi:

  • installando contropareti preaccoppiate con pannello isolante, incollato direttamente alla parete o con tasselli;
  • installando contropareti autoportanti con una struttura metallica con micro intercapedine d’aria, per un maggior isolamento dell’involucro.

Il cappotto interno riduce lo spazio interno delle singole unità abitative.

Sia per il cappotto esterno sia per quello interno vengono utilizzati materiali termoisolanti che possono essere distinti in tre gruppi:

Sintetici

Sono materiali chimici, derivati dal petrolio come il polistirene espanso, il polistirene estruso, il poliuretano e il polietilene.
Sono facili da installare ed hanno un basso costo.
La loro vita media è compresa fra 30 e 50 anni.

Minerali

Fanno parte di questa categoria materiali come la lana di roccia, la lana di vetro e l’argilla espansa.
Garantiscono ottime prestazioni, resistenti a umidità e muffe.
Sono biodegradabili e molto duraturi.

Vegetali

Rientrano fra i materiali vegetali la fibra di legno e di sughero, la cellulosa e la lana.
Provengono da materie prime rinnovabili e non sono dannosi per l’uomo.
Riciclabili e biodegradabili, hanno un’elevata traspirabilità. Sono però anche i più costosi.

Gli altri tipi di isolamento termico oltre al cappotto termico

Il cappotto termico è probabilmente il sistema di isolamento termico più utilizzato, ma come abbiamo visto non è l’unico sistema di coibentazione.

Vediamo nel dettaglio gli altri.

Insufflaggio

L’insufflaggio è quel sistema che sfrutta l’intercapedine d’aria esistente tra le pareti, tipica degli edifici costruiti dagli anni ’60 agli anni ’90 compresi, iniettando all’interno del materiale isolante.

Il sistema di insufflaggio prevede la realizzazione di fori distanti dal solaio superiore circa 30-40 cm e distanti tra di loro di circa 100 cm.

L’insufflaggio può essere realizzato sia all’interno di un’abitazione che all’esterno, basta che la muratura non presenta fori o parti mancanti.

Può capitare che isolare solo l’intercapedine non sia sufficiente ad ottenere alte prestazioni di risparmio energetico, a causa di varie variabili come: basso spessore dell’intercapedine, materiale isolante non sufficientemente performante, tipologia del materiale che caratterizza la struttura di tamponamento.

Facciata ventilata 

Il sistema di facciata ventilata è costituito da un rivestimento esterno che viene installato a secco e da un’intercapedine tra la parete dell’edificio e il rivestimento esterno, in corrispondenza della quale viene aggiunto un materiale isolante.

É un sistema adatto sia per le nuove costruzioni sia per la riqualificazione edilizia ed energetica di un edificio esistente.