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Per capire cos’è una Smart Grid e soprattutto, quale ruolo chiave rivesta nel panorama energetico di domani, dobbiamo fare una premessa legata alla produzione da fonti rinnovabili.

Sappiamo bene come il futuro della produzione passi per il solare, l’eolico il geotermico. Siamo anche consci di come queste fonti non riescano a garantire un approvvigionamento continuo: una giornata nuvolosa, o poco ventosa, può interrompere la produzione, abbassando notevolmente la qualità del servizio per i fruitori.

Per garantire un accesso all’energia continuo e privo di rinunce, è necessario integrare sistemi intelligenti, capaci di accumulare energia e restituirla nei momenti di maggiore richiesta. Questo, in parole semplici, è il compito della Smart Grid: gestire e distribuire efficacemente l’energia prodotta, combinando ed elaborando, in tempo reale, le informazioni di produzione e quelle di consumo che vengono dall’utente finale.

La struttura di una Smart Grid

Siamo abituati a modelli produttivi centralizzati, in cui l’energia elettrica si muove, anche per lunghissime distanze, verso i nodi periferici, con una struttura ramificata simile a quella di un albero.

In questo modello, la distribuzione è a senso unico: il flusso di energia è continuo, indipendentemente dalla richiesta e dai consumi.

Questa modalità di distribuzione, oltre a comportare una notevole dispersione di energia durante il trasporto, non è compatibile con un nuovo e più complesso modello di distribuzione, composto da piccoli impianti rinnovabili che producono sul territorio, per il territorio, con l’impiego di risorse autoctone.

Ecco che nasce quindi una nuova struttura di distribuzione, a maglia, che non viaggia a “senso unico”, ma mette in comunicazione produttori e distributori. 

Perché parliamo di rete”smart”

Questa rete distributiva integra in sé le funzionalità di una rete d’informazioni, ed è perciò definita “smart”, ovvero intelligente. Ogni contatore, veicolo elettrico o apparecchio collegato alla rete fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di energia prelevata e necessaria. La rete è così in grado di razionalizzare l’energia presente, con una distribuzione uniforme, senza sbalzi di tensione o sovraccarichi.

Le integrazioni IOT

In un prossimo futuro la smart grid consentirà di supportare applicazioni IOT (Internet of Things) e di mobilità sostenibile. Vediamo come.

Nei prossimi vent’anni, la quasi totalità dei nostri apparecchi elettrici sarà collegato ad un qualche sistema di domotica e potrà modulare la propria potenza, regolando in maniera estremamente precisa la propria domanda energetica in funzione delle necessità.

Immaginiamo ora un futuro in cui tali “aggiustamenti” non saranno semplicemente dettati dall’orario, dalle preferenze dell’utente, o dall’Alexa di turno, bensì da un sistema complesso, che tiene conto della contemporanea richiesta d’energia di tutti gli apparecchi connessi: la smart grid, appunto.

In questo scenario, il nostro frigorifero, la nostra automobile, il nostro condizionatore, così come quelli dei nostri vicini e dell’intera città saranno connessi e gestiti dalla stessa rete intelligente.

Una rete che eviterà il crearsi di picchi di richiesta e modulerà i consumi di tutti gli apparecchi connessi in base alla necessità. Pensiamo a quanto possa essere vitale tale processo in un futuro in cui, al rientro dal lavoro, l’intero parco auto cittadino, composto ormai da sole auto elettriche, avrà bisogno di essere connesso alla rete per la ricarica.

In conclusione

Nel 2050 circa il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane e la richiesta energetica, soprattutto da fonti green, crescerà esponenzialmente: le smart grid rappresenteranno la tecnologia ideale per garantire il miglior uso di energia da fonti rinnovabili, al minor costo e al massimo dell’efficienza possibile.