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Stessi interventi ammissibili, meno vincoli di autoconsumo, tetti di spesa raddoppiati e potenza FV installabile pari a 1 MW: ecco tutte le novità relative al bando Parco Agrisolare 2023.

Gli interventi previsti dal bando Agrisolare

Introdotto nel 2022 e sottoposto a modifica il 19 aprile 2023, Il bando Agrisolare prevede un contributo a fondo perduto per la riqualificazione e l’efficientamento delle coperture e dei tetti ad uso agricolo, agro-industriale, zootecnico e agrituristico.

All’interno del bando rientrano gli interventi di: 

  • acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione (con massimale di spesa fissato a euro 1.500/kWp più incremento di ulteriori euro 1.000/kWh per la contemporanea installazione di sistemi di accumulo);
  • installazione di sistemi di accumulo (con spesa massima di 100 mila euro);
  • smaltimento amianto o eternit connesso alla demolizione e ricostruzione della copertura (procedura, questa, che deve essere eseguita unicamente da ditte specializzate);
  • interventi di realizzazione o miglioramento dell’isolamento termico e della coibentazione dei tetti;
  • realizzazione di un sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (massimale di spesa: fino a euro 700/kWp);
  • installazione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici (con un tetto massimo di 30 mila euro complessivi).

Sono inoltre considerate ammissibili tutte le spese di connessione alla rete, progettazione, asseverazione, elaborazione dell’istanza e collaudo presentate da soggetti esterni all’impresa.

Non saranno invece ammessi i costi relativi all’acquisto di beni usati o in leasing, l’acquisto di sistemi di accumulo destinati ad impianti FV precedentemente installati, i pagamenti effettuati cumulativamente (in contanti o in compensazione), le spese fatturate a società con rapporti di controllo o collegamento con il beneficiario.

Cosa è cambiato rispetto alla prima versione del bando?

Rispetto al 2022, segnaliamo:

  • il raddoppio della potenza massima installabile, che passa da 500 kWp a 1000 kWp;
  • il raddoppio della spesa ammissibile per gli accumulatori e i dispositivi di ricarica veicoli elettrici;
  • il raddoppio della spesa massima ammissibile per singolo beneficiario, che passa da 1 milione a 2,3 milioni di euro.

I soggetti beneficiari

Rispetto al 2022, i soggetti beneficiari restano invariati. Possono infatti accedere all’incentivo:

  • imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria;
  • imprese agroindustriali;
  • cooperative agricole e consorzi

Sono esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore a 7.000 euro.

Criteri di ripartizione di contributi

Come per il 2022, la percentuale di rimborso del contributo a fondo perduto differisce in base al richiedente. Di seguito, le percentuali aggiornate:

  • rimborso dell’80% delle spese per le aziende agricole primarie che fanno autoconsumo o autoconsumo diffuso (rimandiamo al prossimo capitolo la definizione completa);
  • 30% per le aziende di produzione agricola primaria che non soddisfano il vincolo di autoconsumo o autoconsumo diffuso;
  • 80% per le aziende agro-industriali (trasformazione di prodotti agricoli), senza vincolo di autoconsumo;
  • 30% per le aziende del settore trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, senza limiti relativi all’autoconsumo.

Nota: per le categorie con rimborso al 30% è previsto un aumento di percentuale nella seguente misura:

  • 20% per le piccole imprese;
  • 10% per le medie imprese;
  • 15% per investimenti effettuati nelle zone svantaggiate (qui trovate i criteri per la Delimitazione delle aree agricole svantaggiate italiane).

Vincolo dell’autoconsumo: cos’è.

La prima versione del bando era strettamente legata al vincolo dell’autoconsumo. Come abbiamo appena visto, tale vincolo è stato revisionato: ora è limitato solo ai soggetti impiegati in attività di agricoltura con rimborso all’80%. 

Ma cosa si intende con i termini “autoconsumo” e “autoconsumo condiviso? È presto detto.

Il criterio di autoconsumo è soddisfatto se la capacità produttiva annua dell’impianto o degli impianti è uguale o inferiore al consumo medio annuo combinato di energia termica ed elettrica dell’azienda agricola (sono inclusi anche gli eventuali consumi del nucleo familiare residente).

L’autoconsumo può essere soddisfatto anche in modalità di autoconsumo condiviso. In questo caso, la capacità produttiva degli impianti non dovrà superare il fabbisogno termico ed elettrico combinato di più imprese aggregate.

Ai fini di ammissibilità, i soggetti beneficiari secondo il criterio di autoconsumo condiviso dovranno ricadere nella stessa categoria produttiva. Per raggiungere l’obiettivo di rimborso all’80%, quindi, un’impresa agricola potrà aggregarsi solo ad un’altra impresa agricola di produzione primaria.

Nota aggiuntiva: la vendita di energia elettrica resta consentita, purché sia rispettato il limite di autoconsumo medio annuale.

Modalità e tempistiche 

Le proposte, redatte in conformità alle istruzioni del regolamento operativo, dovranno essere presentate, pena l’irricevibilità, esclusivamente tramite la Piattaforma informatica (anche Portale) predisposta dal GSE, accessibile attraverso l’Area Clienti del GSE a decorrere dalle 12:00:00 del 12 settembre 2023 e fino alle 12:00:00 del 12 ottobre 2023. Gli interventi dovranno essere avviati dopo la presentazione della richiesta e terminati entro 18 mesi dalla pubblicazione dell’elenco dei beneficiari. 

Il contributo a fondo perduto sarà erogato in un’unica soluzione, a conclusione dell’intervento. Sarà tuttavia possibile richiedere, in fase di domanda, un anticipo del 30% presentando idonea garanzia fideiussoria redatta da primari istituti bancari e imprese assicurative.

Cumulabilità

Gli aiuti possono essere cumulati, in relazione agli stessi costi ammissibili, con altri aiuti di Stato nel rispetto del divieto di doppio finanziamento.

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