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Sono edifici con un fabbisogno energetico talmente basso da poter essere coperto completamente o quasi da energie rinnovabili, prodotte in loco o in zone limitrofe: parliamo di edifici NZEB, o edifici a energia quasi zero.

Cosa sono gli edifici a energia quasi zero

Gli edifici a energia quasi zero – o NZEB (Nearly Zero Energy Buildings) – sono edifici a elevata efficienza energetica, il cui funzionamento richiede una quantità di energia minima, pari quasi allo zero appunto. Il risparmio energetico nel settore edilizio, infatti, è considerato uno degli obiettivi primari, dato che ancora oggi gli edifici sono responsabili di enormi quantità di emissioni.

Gli edifici NZEB sono alimentati a energie rinnovabili e dotati di impianti tecnologicamente avanzati,  vengono realizzati in base ai principi della progettazione sostenibile e bioclimatica, e integrati nel contesto per poterne sfruttare al meglio le risorse naturali, come il sole e il vento. Il loro fabbisogno energetico, infatti, dovrebbe essere talmente basso da poter essere coperto completamente o quasi da energie rinnovabili, prodotte in loco o in zone limitrofe. Tali edifici, inoltre, devono garantire un buon isolamento, per evitare che il calore si disperda in inverno e penetri in estate. 

È chiaro dunque che gli edifici a energia quasi zero, per potersi integrare nel contesto che hanno attorno e sfruttarne le risorse, possono avere caratteristiche assai diverse. Ciò che non cambia invece è l’obiettivo che ne guida la realizzazione: ridurre al minimo possibile il loro fabbisogno energetico. 

Caratteristiche degli edifici a energia quasi zero

Le caratteristiche degli edifici a energia quasi zero in Italia sono stabilite dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico. Sono NZEB gli edifici, sia esistenti che di nuova costruzione, per cui vengono contemporaneamente rispettati i requisiti prestazionali previsti dal decreto stesso e gli obblighi di integrazione delle rinnovabili previsti dal Decreto Legislativo 28/2011. Le tabelle di riferimento per i parametri da rispettare sono contenute nell’Appendice A del decreto.

Oltre al limite sul consumo di energia, lo standard nazionale prevede l’inclusione di ulteriori requisiti minimi: gli indici di prestazione termica, il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione, l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile, i rendimenti degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva, i limiti sulle trasmittanze degli elementi disperdenti.

A influire sulle caratteristiche architettoniche degli edifici a energia quasi zero sono solitamente la latitudine, il volume costruito e la destinazione d’uso

L’orientamento degli edifici NZEB è studiato per garantire la giusta esposizione al sole, e così ottenere energia termica e luminosa. L’inclinazione dei tetti e gli aggetti delle falde, invece, sono realizzati con materiali isolanti per evitare l’incidenza dei raggi solari estivi e il conseguente surriscaldamento, con materiali isolanti. Le dispersioni verso l’esterno invece, vengono controllate non solo grazie ai materiali isolanti utilizzati ma anche attraverso la compattezza del volume.
Negli edifici a energia quasi zero inoltre,  l’involucro edilizio è pensato per limitare il fabbisogno energetico, mentre l’energia scambiata con l’esterno è controllata dal giusto grado di coibentazione delle parti opache e dalla scelta di parti trasparenti ad alte prestazioni.

Altra caratteristica fondamentale degli edifici NZEB sono i costi di gestione, bassissimi, che li rendono una scelta ottimale anche dal punto di vista economico.

Normative e regolamenti

Il concetto di Nearly Zero Energy Building è contenuto nella Direttiva europea Epdb 2010/31/UE. Fissando obiettivi e relativi incentivi, la direttiva prevede che ogni Paese proceda a elaborare piani di sviluppo per favorire l’aumento di immobili NZEB.

Per quanto riguarda l’Italia invece, la legge 90/2013 ha integrato le richieste della Epdb comunitaria. Dal primo gennaio 2021, è previsto l’obbligo NZEB per tutti i nuovi edifici o per tutti gli interventi che prevedono una demolizione e una successiva ricostruzione. Tale obbligo in qualche regione è stato anticipato: in Lombardia e in Emilia-Romagna, ad esempio, tutti i nuovi edifici sono NZEB rispettivamente dal 2016 e dal 2019.